sabato 11 giugno 2016

Aristotle and Dante Discover the Secrets of the Universe by Benjamin Alire Sáenz

Salve a tutti!
Dopo mezzo secolo, ecco una recensione! Lo so, non pare vero neanche a me!
Btw, andiamo bene, perché ho dato 5 stelle a questo libro su Goodreads! Bello, bello sul serio!
Aristotle and Dante Discover the Secrets of the Universe
by Benjamin Alire Sáenz
Editore:  Simon & Schuster
Data di pubblicazione: 21 Febbraio 2012
Lunghezza Stampa: 359 pagine
Prezzo: 14, 45 (rigida) / 8, 81 (flessibile) / 7, 58 (ebook)

(AMAZON/GOODREADS)
Aristotle is an angry teen with a brother in prison. Dante is a know-it-all who has an unusual way of looking at the world. When they meet at the swimming pool, they seem to have nothing in common. But as the two loners start spending time together, they discover that they share a special kind of friendship--the kind of friendship that changes lives and lasts a lifetime. And it is through their friendship that Ari and Dante will learn the most important truths about themselves--and about the kind of people they want to be.







 “Why do we smile? Why do we laugh? Why do we feel alone? Why are we sad and confused? Why do we read poetry? Why do we cry when we see a painting? Why is there a riot in the heart when we love? Why do we feel shame? What is that thing in the pit of your stomach called desire?”
 Aristotele è un ragazzo di 15 anni, molto particolare. Estremamente introverso, preferisce passare il tempo da solo in casa, piuttosto che in compagnia. Non ha amici, perché in generale quasi non parla. Non si sente adeguato in nessun luogo e non si riconosce nei suoi coetanei.
Chi è Aristotele? Tutti credono di saperlo, ma nessuno in realtà lo sa, lui per primo.
E' l'estate del 1987 a El Paso, Texas, e Aristotele ha deciso che in quell'estate scoprirà la sua identità, insieme a tutti gli altri misteri dell'universo, che inizierà a vivere la vita che vuole per lui e non la vita che gli altri hanno immaginato per lui, come pensa di aver fatto fino a quel momento.
Un giorno, in piscina, Ari incontra un ragazzo che si offre di insegnargli a nuotare. Si chiama Dante, ha anche lui 15 anni ed è messicano, come lui. Per una volta, Ari non si sente così inadeguato e da quel momento diventano inseparabili.
"Until Dante, being with other people was the hardest thing in the world for me. But Dante made talking and living and feeling seem like all those things were perfectly natural. Not in my world, they weren't.”
Pur condividendo le stesse paure e gli stessi interrogativi, sono opposti. Dante, infatti, è tutto quello che Ari non è. Anche lui si sente inadeguato ovunque, ma, a differenza di Ari, non ha problemi a stare in mezzo alle persone. Ama l'arte e la poesia, parla in continuazione, piange quando vede un gruppo di ragazzetti uccidere un passerotto, per un altro si fa quasi ammazzare, odia le scarpe e, a detta sua, non è abbastanza messicano da sentirsi adeguato nella sua comunità. Ma, soprattutto, Dante non ha alcun problema a parlare di sentimenti, anzi ama farlo, cosa che disturba un po' Ari, che è nato pensando di dover reprimere qualsiasi forma di sentimento. 
 “I had learned to hide what I felt. No, that's not true. There was no learning involved. I had been born knowing how to hide what I felt.”
La sua famiglia non lo ha di certo aiutato sotto questo aspetto
Suo padre soffre ancori danni psicologici che la guerra in Vietnam gli ha lasciato, che lo portano a estraniarsi, tanto che Ari non lo conosce per niente. Essendo il figlio più piccolo e avendo sorelle molto più grandi di lui, è come se fosse figlio unico. Specialmente da quando suo fratello è in prigione. Un altro grande mistero: cosa ha fatto suo fratello? In famiglia è vietato parlarne, è come se non fosse mai esistito.
Nonostante tutto, Ari ha un bel rapporto con i genitori, ma si sente comunque non voluto. Inadeguato nella sua stessa famiglia.
Ari è sempre arrabbiato, ma non lo dice a nessuno. E' depresso, e non lo dice a nessuno. L'unica via di sfogo che ha è la scrittura, ma non sempre ha il coraggio di scrivere quello che prova. E poi, c'è Dante che lo costringe ad aprirsi anche se lui non vuole, a ridere anche quando vorrebbe piangere urlare, che gli porta i libri e gli legge le poesie e lo porta a vedere le stelle. Perché a Dante non riesce a dire di no. Dante avrebbe tanti motivi per abbandonare Ari, che non fa altro che spingerlo via senza neanche rendersene conto. Ma più lui lo spinge via, più lui è determinato a rimanere. Avremmo tutti bisogno di un Dante nella vita.
Ari è talmente concentrato a scoprire chi è, che non si rende conto del fatto che la verità è davanti ai suoi occhi, che inconsciamente reprime se stesso perché non riesce ad accettarsi. E' incapace di amare sè stesso. E non è forse anche questo, crescere? Imparare ad amare sé stessi e ad accettarsi per quello che si è?
La storia è raccontata da Ari in prima persona e non ha una trama vera e propria. Essendo un romanzo di formazione, segue le vicende che portano all'evoluzione del personaggio principale, anche se, in questo caso, non è solo Ari ad evolversi, ma si evolono tutti, piccoli e grandi.
Come per dimostrare che, che tu abbia 15 o 60 anni, non saprai mai fino in fondo chi sei e non smetterai mai di cercare di scoprire i segreti dell'universo. Che la guerra personale che ognuno combatte dentro di sé, andrà avanti per sempre e va bene così.
Gli Young Adult sono indirizzati solitamente ad un pubblico di adolescenti, ma io ritengo che, nonostante abbiano adolescenti per protagonisti,  è molto facile rivedersi nei personaggi, perché affrontano problemi con i quali ci ritroviamo tutti a doverci confrontare, prima o poi, almeno una volta nella vita. 
Io non ho 15 anni, ne ho quasi 21. Non è una grande differenza di età e, allo stesso tempo, lo è. In ogni caso, in Ari mi sono rivista moltissimo. So cosa significa essere arrabiati sempre, sentirsi soli anche in mezzo alle persone, non essere capace di processare e esprimere sentimenti. Lo so talmente tanto che leggere i pensieri di Ari e le sue azioni mi ha frustrato oltre misura. Ovviamente, la frustrazione era indirettamente rivolta a me stessa.
Questa storia dona tanta tristezza, quanto dona gioia!
Se dovessi descrivere questo romanzo in 3 parole sarebbero: umano, poetico, celebrale. 
In una sola parola: bellissimo.
 
Adesso, se mi scusate, vado ad ordinare il cartaceo e a fangirlare sul fatto che Mr. Sáenz ha annunciato che sta scrivendo il sequel!
 

4 commenti:

  1. È da un po' che avevo notato questo libro, passando sul tuo blog e su altri, probabilmente perché mi piaceva da morire la copertina - come mi capita sempre. Però dopo questa recensione mi ha incuriosita davvero. Mi sa che mi tocca aggiornare la mia wishlist... sigh.

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    1. Anche io ho notato la copertina per prima cosa. Voglio dire, è proprio bella, è impossibile non notarla! Il contenuto è anche più bello della copertina! *w*

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  2. Ciao! Io AMO questo libro! E' mesi che lo lancio dietro a tutti quelli che mi chiedono un consiglio, un giorno tutti lo leggeranno dai!
    Hai detto benissimo, tutti noi avremmo bisogno di un Dante nella nostra vita... Ora ho un forte momento di nostalgia per quando ho letto il libro ahahah
    Comunque mi sembra di ricordare che in Italia è stato pubblicato per diventare una lettura nelle scuole superiori e lo adoro! Ritengo che per sensibilizzare un pubblico giovane questo sia adatto (non studio scienze della formazione quindi magari dico una cavolata, ma who cares) e lo prenderò sicuramente per mia sorella e tutto il mio giovane parentado ahahah
    Ok, finisco il commento con un ESCE IL SEQUEEEEEELLLL siiiiiiiii *_____*
    LOL Ciao!
    -G

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    1. Ciao! :DSì ho visto! Anche io penso che sia un buon libro per sensibilizzare il pubblico, non solo quello giovane. Anche io avevo intenzione di farlo leggere a tutti i miei cugini ahahahahah Chissà quanto ci farà aspettare, ma comunque SIIIIII *---*

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